Esce per Edizioni dEste, in un nuova veste grafica, l’opera di Gaetano Allegra, Il demonio di Sant’Andrea.
Il romanzo storico, che tratta il tema del brigantaggio nell’epoca borbonica, sposta la prospettiva del lettore, spesso influenzata dai testi scolastici, in merito alla questione meridionale, permettendo un’immersione realista nella Lucania preunitaria.
Prefazione di Rita Borsellino
Postfazione di Eugenio Bennato
Era esattamente come aveva detto, un giorno, il giovane Gerardo. La cieca forza è utile, se spinta nella giusta direzione dall’intelligenza. Quell’intelligenza erano Totore, Crocco, Tardio. Gli unici uomini in grado di convogliare nel punto esatto tutta la forza di quella terra derelitta e con essa di opporsi al destino che, con spietata monotonia, quella stessa terra voleva sempre schiava e asservita alle sue beffe. Ora, come un pugno rabbioso, quella forza stava arrivando. Marciavano tutti insieme, soldati e contadini, donne e adolescenti, istruiti e analfabeti, e intanto cantavano. Abbiamo posato chitarre e tamburi, perché questa musica deve cambiare. Siamo briganti, facciamo paura, ed è con il moschetto che vogliamo cantare. E ora cantiamo questa nuova canzone: tutti dovranno impararla. Non ce ne frega niente del Re Borbone: la terra è la nostra e nessuno deve azzardarsi a toccarla! «‘A terra è ‘a nostra e nun s’a dda tucca’!», ripetevano due volte in un coro di mille voci. Ed era uno spettacolo grandioso, era un fiume in salita che andava contro la corrente, era un fiotto di sangue che ritornava al cuore…